Aquilegienses et Ystrianos cribremus

Trieste non è citata nella Commedia e il riferimento che Dante rivolge ai friulani, insieme agli istriani, nel De vulgari eloquentia è per la durezza della loro lingua: “Aquilegienses et Ystrianos cribremus, qui Ces fas-tu? crudeliter accentuando eructuant” ovvero "passeremo al setaccio Friulani e Istriani, che con durissimo accento eruttano Ces fas-tu, Che fai?” (I xi 6).
Nonostante non ci siano evidenze di un passaggio di Dante in terra friulana, alcuni studi anche recenti identificano un possibile indizio nel suono di alcune desinenze che ricordano quelle friulane.
A partire dal Cinquecento si è diffusa una leggenda per cui Dante sarebbe stato ospite a Udine e a Tolmino dopo il 1319.

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Leggere di Trieste

Letteratura di frontiera

Avevo una città bella tra i monti
rocciosi e il mare luminoso. Mia
perché vi nacqui, più che d’altri mia
che la scoprivo fanciullo, ed adulto
per sempre a Italia la sposai col canto

scrisse Umberto Saba in "Avevo", incisa sulla targa ai piedi della sua statua di bronzo, all'incrocio tra via Dante Alighieri e via San Nicolò, perennemente diretta verso la sua "Libreria Antiquaria" al 30 di via San Nicolò.

Non distante da quella di Saba un'altra statua bronzea ci ricorda che Trieste è anche la città d'elezione di James Joyce, che molta della sua vita adulta qui ha trascorso tra il 1904 e il 1916.

Joyce fu amico e insegnante di inglese di un altro scrittore triestino, caposaldo della letteratura europea del Novecento: Aron Hector Schmitz, in arte Italo Svevo. Joyce e Svevo sono gli eponimi dei due musei che sorgono al secondo piano della Biblioteca Attilio Hortis. Di ciascun autore è proposto un itinerario alla scoperta dei suoi luoghi in città (una ventina per Joyce e una dozzina per Svevo).

Gli intellettuali triestini frequentavano assiduamente il Caffè San Marco. Tra loro anche Edoardo Weiss, psichiatrica e psicanalista, allievo di Sigmunt Freud, suo traduttore e autore del primo trattato di psicanalisi in italiano.
Triestino ma di famiglia slovena è anche Boris Pahor che in città vive. La sua biografia e la sua opera sono fortemente integrate con la storia della comunità slovena nella Venezia Giulia.

Anche Claudio Magris, nato a Trieste, si è occupato della storia e dell'identità della città. Nel 1982 ha pubblicato Trieste. Un'identità di frontiera.

Sono di Trieste Giorgio Strehler e Gillo Dorfles

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