Tra Garda e Val Camonica e Pennino [...] Siede Peschiera, bello e forte arnese

Suso in Italia bella giace un laco,
a piè de l’Alpe che serra Lamagna
sovra Tiralli, c’ha nome Benaco.
Per mille fonti, credo, e più si bagna
tra Garda e Val Camonica e Pennino
de l’acqua che nel detto laco stagna.
Loco è nel mezzo là dove ‘l trentino
pastore e quel di Brescia e ‘l veronese
segnar poria, s’e’ fesse quel cammino.
Siede Peschiera, bello e forte arnese
da fronteggiar Bresciani e Bergamaschi,
ove la riva ‘ntorno più discese.
Ivi convien che tutto quanto caschi
ciò che ‘n grembo a Benaco star non può,
e fassi fiume giù per verdi paschi.
Tosto che l’acqua a correr mette co,
non più Benaco, ma Mencio si chiama
fino a Governol, dove cade in Po

(Inferno, Canto XX, 61-78)

In queste terzine dell'Inferno Dante deescrive un'ampia area geografica dell'Appennino, tra la Val Camonica e la riva veronese del lago di Garda. Il poeta in particolare fa riferimento a un luogo del lago in cui il vescovo di Verona, quello di Trento e quello di Brescia avrebbero potuto officiare nello stesso momento, dato che le loro circoscrizioni si incontravano idealmente in un particolare punto.
Nel passaggio è citata anche la fortezza di Peschiera, allestita dagli Scaligeri intorno a Verona, per evidenziare la potenza dei suoi signori.

undefined
Leggere del Garda e di Peschiera

Da Catullo a d'Annunzio

Fin dai tempi di Catullo e Virgilio la letteratura ha scritto del locus amœnus del lago di Garda, fino ad arrivare agli esponenti del Grand Tour ed infine a Gabriele d’Annunzio che acquistò la villa poi rinominata il Vittoriale degli italiani. Non soltanto Catullo e Goethe, anche Kafka, Mann, Gide, Pound soggiornarono in questi luoghi subendone la suggestione. Tra gli scrittori residenti sul territorio (Desenzano), Giulio Ferroni segnala anche Francesco Permunian (Camminando nell'aria della sera)

Discover the beauty
of Italy