Sulle tracce di Dante
Il fondo, conservato a Palazzo Firenze, si compone di trenta dipinti, ispirati a vari luoghi citati da Dante nella Divina Commedia, realizzati in occasione del VII centenario della nascita del Sommo Poeta dal pittore e illustratore romano Carlo Ludovico Bompiani. Tra il 1965 e il 1966 l’artista, alla ricerca degli stessi siti storici, intraprese un lungo viaggio assieme alla moglie per goderne una visione diretta. Monasteri, castelli e centri fortificati sono ritratti in atmosfere spesso cupe e fortemente espressive, che rievocano con efficacia e suggestione i passi salienti dei versi danteschi. I dipinti, donati alla Dante Alighieri dagli eredi dell’artista, sono stati esposti in mostra a Palazzo Firenze nell’autunno del 2014, nell’ambito della VII edizione del Festival della Letteratura di Viaggio di Roma.
Carlo Ludovico Bompiani, pittore, scultore, illustratore, cartellonista e caricaturista, nasce a Roma il 9 giugno 1902 da una famiglia di tradizione artistica. Si forma sotto la guida del padre Augusto, discreto pittore, frequentando poi le Accademie del nudo di Francia e di Inghilterra. Vincitore di una borsa di studio presso l’istituto Catel, negli anni Venti partecipa attivamente, esponendo ritratti, nature morte e paesaggi, alle mostre della "Società degli Amatori e Cultori di Belle Arti" di Roma, ottenendo segnalazioni e premi.
Dal 1935 inizia a lavorare nel campo della pubblicità cinematografica; alla fine della guerra, insieme a un gruppo di intellettuali, fra cui Federico Fellini e Guglielmo Guasta Veglia, fonda un “laboratorio” di ritratti caricaturali. Nel suo studio in via Angelo Brunetti alterna i lavori da cavalletto agli affreschi, ai mosaici, alle opere in terracotta smaltata, alla cartellonistica. Conduce anche un teatro di burattini, il Teatro Piccolo, realizzando le scenografie e i costumi degli spettacoli. Insegna per dodici anni all’Accademia Libera del Nudo dell’Associazione Artistica Internazionale, prima nella sede storica di via Margutta e poi presso la Torre dei Conti in via Cavour.
Dal ‘68 al ‘70 soggiorna in Somalia, a Mogadiscio, dedicandosi a una vasta produzione di nature morte, paesaggi e figure.
Muore a Roma il 29 marzo 1972. I suoi quadri si trovano soprattutto in collezioni private, a Roma, Milano, Parigi, Londra, New York, Monaco di Baviera.