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L’orto botanico di Padova, fondato nel 1545, è da ricordare per essere il più antico del mondo.
Padova
E quali Padoan lungo la Brenta
Gli abitanti di Padova sono citati da Dante per la loro capacità di proteggere la città dalle esondazioni del Brenta:
Quali Fiamminghi tra Guizzante e Bruggia,
temendo ’l fiotto che ’nver’ lor s’avventa,
fanno lo schermo perché ’l mar si fuggia;
e quali Padoan lungo la Brenta,
per difender lor ville e lor castelli,
anzi che Carentana il caldo senta
(Inferno, Canto XV, 4-12)
Nel terzo girone del settimo cerchio, poi, Dante incontra Rinaldo degli Scrovegni, che porta al collo una borsa con lo stemma di famiglia (una scrofa azzurra in campo bianco). Rinaldo, punito tra gli usurai, preannuncia che anche Vitaliano del Dente (allora ancora vivo) sarà punito per lo stesso peccato.
E un che d’una scrofa azzurra e grossa
segnato avea lo suo sacchetto bianco,
mi disse: “Che fai tu in questa fossa?
Or te ne va; e perché se’ vivo anco,
sappi che ’l mio vicin Vitalïano
sederà qui dal mio sinistro fianco.
Con questi Fiorentin son padoano
(Inferno, Canto XVII, 64-70)
Tra le profezie di Cunizza, si fa riferimento ai padovani. Saranno loro a combattere gli abitanti della Marca Trevigiana, colpevoli di non rispettare i loro doveri verso l’Impero.
ma tosto fia che Padova al palude
cangerà l’acqua che Vincenza bagna,
per essere al dover le genti crude
(Paradiso, Canto IX, 46-48)
Da Tito Livio al Caffè Pedrocchi
Nacque a Padova, allora Patavium, Tito Livio (59 a.C.-17 d.C), storico e autore della storia di Roma dalla sua fondazione, intitolata appunto Ab Urbe condita.
La città è stata protagonista della scena letteraria italiana del XIII secolo con autori quali Lovato de’ Lovati e Albertino Mussato. Nel secolo successivo ha vissuto a Padova, dove è stato canonico del Duomo, Francesco Petrarca, chiamato alla corte di Jacopo de Carraresi.
In epoca più recente il centro della vita intellettuale, locale ma di rilevanza internazionale, è stato il Caffé Pedrocchi (citato anche nella Certosa di Parma di Stendhal, 1839), inaugurato nel 1831 e animato da intellettuali come De Musset, George Sand, Téophile Gauthier, Gabriele d’Annunzio, Eleonora Duse, Filippo Tommaso Marinetti.
Tra gli autori stranieri ispirati da Padova anche Shakespeare (La bisbetica domata, 1594), Goethe (Viaggio in Italia, 1816) e Wilde (La duchessa di Padova, 1883).