#Paginedistoria presenta "Italiani e no" di Goffredo Buccini
Insieme all'autore, Andrea Riccardi e Alessandro Masi
In diretta su Facebook il 23 marzo alle 17:00, il grande affresco della paura, le luci e ombre di come eravamo e di come siamo diventati noi italiani. Il nuovo capitolo di “Pagine di Storia” si apre il 23 marzo, su Facebook e nel sito della Società Dante Alighieri con Andrea Riccardi, Goffredo Buccini e Alessandro Masi.
*Italiani e no *(Solferino 2020) presentato martedì 23 marzo alle 17 dalla Dante Alighieri nella nuova stagione della rassegna “Pagine di Storia”. Inaugurata un anno fa su temi di attualità, lingua e cultura tra formati telematici e, in futuro, in presenza, la rassegna propone con l’autore, il giornalista Goffredo Buccini, il presidente della Dante Andrea Riccardi e il segretario generale Alessandro Masi. Il tema è l’immigrazione, che mette l’identità italiana alla prova dell’accoglienza sullo sfondo della grande incognita del XXI secolo: l’Africa senza pace, inevitabile fonte di nuove e potenti migrazioni e di paure collettive e individuali indica la scarsa conoscenza del grande continente da parte dei “vicini di casa”, gli italiani.
Il libro parte da una data precisa, giovedì 8 agosto 1991, quando migliaia di donne e uomini si riversarono sulle banchine del porto di Bari come un fiume in piena mettendo a rischio le procedure di sicurezza e determinando una vera e propria emergenza umanitaria. La difficoltà di accogliere queste persone inaugurò un trentennio caratterizzato da una stagione di veleni culminata nei blocchi navali alle Ong e migliaia di vite sospese in cerca di benessere, sicurezza e dignità.
Arrivano bambini anche non accompagnati, donne e uomini, provenienti dai centri di detenzione vengono accomodati nei centri di accoglienza, spesso in condizioni che non salvaguardano i più fragili o dispersi tra le aree periferiche delle grandi città. Molti di loro hanno attraversato il Mediterraneo o seguito via terra i percorsi della grande diaspora europea. Spesso vorrebbero essere italiani, ma non ci riescono solo per la burocrazia.
Con l’arrivo della pandemia, al fattore linguistico-culturale centrale per i processi di accoglienza si aggiungono ulteriori complessità. La paura che si diffonde tra gli italiani, troppo spesso allontana la memoria di quando gli immigrati eravamo noi.
**→ In diretta su Facebook.com/PalazzoFirenze e su ladante.it **
GOFFREDO BUCCINI è inviato speciale e editorialista del Corriere della Sera. Ha pubblicato tre romanzi: Canone a tre voci (Frassinelli 2000, Sperling 2002), Orapronò (Frassinelli 2002), La fabbrica delle donne (Mondadori 2008, Premio Biella 2009). E quattro saggi: O mia bedda Madonnina (Rizzoli 1993, con Peter Gomez), L'Italia quaggiù (Laterza 2013) e Governatori (Marsilio 2015), Italiani e no (Solferino)
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