Ferrara (Italia)
Il “palazzo di Schivanoio appresso a Sancto Andrea”, fondato alla fine del Trecento dal
marchese Alberto V d’Este e oggetto di successivi ampliamenti quattrocenteschi, deve
l’odierna fama internazionale al ciclo di pitture parietali del Salone dei Mesi, «il più
importante affresco del secondo Quattrocento commissionato da una corte nord-italiana che
ci sia pervenuto» (G. Briganti 1986). Il complesso della decorazione, conservato solo in
parte, fu dipinto da un’equipe di pittori di diversa qualità e competenza, tra i quali:
Francesco del Cossa, Baldassarre d’Este, forse Ercole de’ Roberti, il Maestro dagli occhi
spalancati, il Maestro dell’Agosto, il Maestro di Vesta ed altri non meglio identificati artisti
“ferraresi”. In età borsiana, le trasformazioni architettoniche del palazzo furono sovraintese
da Pietro degli Ordini, con la collaborazione di Biagio Rossetti; alle decorazioni lapidee,
quali la “bella porta con lo stemma in alto” (J. Burckhardt), si dedicarono i “tajapetra”
Ambrogio da Milano e Antonio di Gregorio; a quelle lignee e in stucco della Sala delle Virtù
o degli Stucchi l’intarsiator lignaminum Domenico di Paris e Bongiovanni di Geminiano