Dante nell’arte contemporanea italiana: la mostra digitale

Dante nell’arte contemporanea italiana: la mostra digitale

Ogni anno dal 2006, in occasione delle Giornate dantesche di Foligno, il Comitato dantesco di Foligno, sostenuto dal Comune con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Foligno, commissiona ad un artista contemporaneo di fama internazionale una serie di incisioni, ispirate alle cantiche della "Divina Commedia". Le opere grafiche, tutte inedite, sono poi riunite in una speciale copia anastatica dell'"editio princeps", prima pubblicazione a stampa del poema dantesco, apparsa proprio a Foligno nell'aprile del 1472, e vanno ad alimentare un'ampia collezione di arte contemporanea conservata presso la Biblioteca della città.

Gli artisti coinvolti, ad oggi, sono venti. Tra questi esponenti della Transavanguardia, della Scuola di San Lorenzo, dell’Anacronismo e dell’Ipermanierismo: Omar Galliani, Ivan Theimer, Bruno Ceccobelli, Mimmo Paladino, Giuseppe Gallo, Enzo Cucchi, Piero Pizzi Cannella, Stefano Di Stasio, Marco Tirelli, Sandro Chia, Gianni Dessì, Nunzio Di Stefano, Emilio Isgrò, Giuseppe Stampone, Roberto Barni, Marinella Senatore, Luigi Serafini, Filippo de Sambuy, Ugo La Pietra e Ubaldo Bartolini.

Un incontro, quello tra la città umbra e l’iconografia dantesca, diventato nel tempo solido e ricorrente e che ha sollecitato puntualmente le divagazioni estetiche e le diverse riflessioni poetiche degli autori. Grazie alla collaborazione tra la Società Dante Alighieri e il Comune di Foligno, le opere sono state raccolte in una mostra ospitata tra il 2019 e il 2020 presso l’Universidad Católica Argentina di Buenos Aires, in occasione dell’83° congresso internazionale della Dante, e successivamente presso gli spazi espositivi di Palazzo Firenze a Roma con il patrocinio del Ministero della Cultura. Ne è ora disponibile una versione digitale aggiornata.

“L’idea di affidare ad artisti contemporanei il compito di dare forma alle parole di Dante non ha mai significato immaginare una “illustrazione” della Divina Commedia - scrive Italo Tomassoni, curatore della collezione - “Ci si è posti il problema, meno ovvio, di esplorare con quali modalità il rapporto poteva svilupparsi mantenendo intatta l’identità dell’artista, e quale influenza avrebbe esercitato sugli artisti contemporanei l’immaginario dantesco”. Una doppia riflessione, dunque, sui temi del poema e sulle suggestioni potenzialmente infinite che gli artisti di oggi ne possono ricevere.

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