Alberto Sughi (Cesena, 1928 – Bologna, 2012), maestro del Realismo esistenziale, si è cimentato più volte con l’eredità del pensiero e dell’opera danteschi, sapendone cogliere con spirito indagatore l’universalità e la modernità. Nel 2003, l'artista ancora vivente, la Società Dante Alighieri ospitò a Palazzo Firenze l'evento "Alberto Sughi. La Vita Nuova di Dante", prima tappa di una mostra dedicata a un ciclo pittorico di Sughi ispirato al capolavoro “giovanile” del Sommo poeta, poi replicata al Museo Civico di Sansepolcro, alla Biblioteca Malatestiana di Cesena e alla Biblioteca Classense di Ravenna.
Nel 2021 la Dante ha sostenuto il progetto "Alberto Sughi e Dante", promosso dall’Archivio Sughi negli spazi della galleria Arte32 di Forlì. L'esposizione, con un profilo prevalentemente documentario, ha proposto una sintesi del legame tra il pittore e l'Alighieri, espresso in un centinaio di composizioni: studi, disegni, dipinti su tela, opere grafiche. Accanto alle litografie eseguite nel 2004 per la Divina Commedia nella edizione FMR Scripta e alle riproduzioni delle opere appartenenti ai tre cicli del 2002, intitolati Dipinti per la Vita nuova, i Ritratti immaginari di Dante e Dante tra di noi, sono stati raccolti gli scritti, le riflessioni, le conversazioni con l’amico Sergio Zavoli, i libri di argomento dantesco della biblioteca dell’Archivio, i saggi di Sanguineti e di Eliot a testimonianza dell’intensità intellettuale con cui Sughi intraprese il suo viaggio pittorico dedicato a Dante. L’impegno di Sughi nell’affrontare i testi del poeta, come egli stesso ebbe a dire, fu quello di non allontanarsi troppo dalla sua pittura, cercando nell'ambito della propria ricerca gli strumenti per offrirne una personalissima lettura visiva.