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Villa Foscari, detta La Malcontenta, è una caratteristica villa veneta progettata da Andrea Palladio nel 1559 a Malcontenta nei pressi di Mira
Oriago e Mira
Ma s’io fosse fuggito inver’ la Mira
Ma s’io fosse fuggito inver’ la Mira,
quando fu’ sovragiunto ad Orïaco,
ancor sarei di là dove si spira.
Corsi al palude, e le cannucce e ’l braco
m’impigliar sì ch’i’ caddi; e lì vid’io
de le mie vene farsi in terra laco.
(Purgatorio, V, 79-84)
Dante si riferisce qui alla triste fine di Jacopo del Cassero, che, dopo essere sbarcato sulla riva del Brenta, si trovò inseguito dai sicari di Azzo VIII, a cui cercò di sfuggire nascondendosi nella circostante palude. Impigliato tra le canne e il fango fu raggiunto e mortalmente ferito, mentre forse avrebbe potuto salvarsi se avesse preso la strada verso il centro di Mira.
Giardini e ville nella letteratura
Diversi autori hanno raccontato queste terre: Giovanni Sagredo (1617-1682) ha scritto sotto pseudonimo L'Arcadia in Brenta (1667), una raccolta di novelle che racconta, con chiara ispirazione dal Decamerone di Boccaccio, di un gruppo di nobili veneziani che trascorre otto giornate in luoghi ameni come ville e giardini. Le ville e i giardini della riviera del Brenta sono ben descritti anche dal commediografo Carlo Goldoni; sono stati affascinati da queste terre Giacomo Casanova e il tedesco Johann Wolfgang von Goethe e da ultimo Gabriele D'Annunzio, che nella sontuosa, settecentesca Villa Pisani ambienta Il Fuoco, narrando la decadenza di questi luoghi.