Amor condusse noi ad una morte

Nel XVIII Canto dell’Inferno Pier da Medicina parla a Dante di un suo compagno di pena, come lui seminatore di discordia, il tribuno romano Caio Scribonio Curione, il quale, raggiunto Cesare a Rimini, lo avrebbe convinto a passare il Rubicone e a marciare contro Roma, dando inizio alla guerra civile.
Questi, scacciato, il dubitar sommerse
in Cesare, affermando che ’l fornito
sempre con danno l’attender sofferse

(Inferno, XVIII, 97-99)

Rimini entra nella Commedia, seppure indirettamente, per la vicenda di Paolo e Francesca, raccontata da Dante nel V Canto dell'Inferno. In realtà Francesca da Polenta, nata a Ravenna, era andata in sposa a Gianciotto Malatesta, signore di Rimini, fratello di Paolo.
Amor, ch’al cor gentil ratto s’apprende,
prese costui de la bella persona
che mi fu tolta; e ‘l modo ancor m’offende.
Amor, ch’a nullo amato amar perdona,
mi prese del costui piacer sì forte,
che, come vedi, ancor non m’abbandona.
Amor condusse noi ad una morte.
Caina attende chi a vita ci spense.

(Inferno, V, 100-107)

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Leggere di Rimini

Pier Vittorio Tondelli

Rimini ha dato in natali a uno dei registi italiani più apprezzati di sempre: Federico Fellini.

In città è ambientato il romanzo del 1985 di Pier Vittorio Tondelli: Rimini. La città rivierasca, con le sue molteplici sfaccettature, è lo scenario che accomuna racconti diverse e parallele: storie d'amore, scandali politici e un misterioso suicidio.