Or va; che ’l sol non si ricorca
sette volte nel letto che ’l Montone
con tutti e quattro i piè cuopre e inforca

Sarzana, sede vescovile di Luni dal 1204, è il centro più popoloso della Lunigiana. Si tratta del luogo dove il notaio Giovanni di Parente di Stupio conferì a Dante la celebre procura dei Malaspina dello Spino secco, il 6 ottobre 1306. Questa è l’unica documentazione ufficiale di un passaggio di Dante al tempo dell’esilio. Si trova, conservato in originale, nell'Archivio di Stato della Spezia con l’atto della pace di Castelnuovo. In questa località fu siglata l’omonima pace tra i Malaspina e il conte-vescovo Antonio Nuvolone da Camilla che avrebbe privato il vescovo del suo potere temporale sulla zona.

Ritrovati nel IV centenario della nascita di Dante, gli atti citano il suo nome molte volte ma la presenza del poeta in Lunigiana è testimoniata anche dal canto del Purgatorio dove si legge della profezia di Corrado Malaspina:

Ed elli: "Or va; che ’l sol non si ricorca
sette volte nel letto che ’l Montone
con tutti e quattro i piè cuopre e inforca,
che cotesta cortese oppinïone
ti fia chiavata in mezzo de la testa
con maggior chiovi che d’altrui sermone,
se corso di giudicio non s’arresta".

(Purgatorio, VIII, 133-138)

Chissà se Dante, passando di qua, pensò al fraterno amico Guido Cavalcanti. Nei suoi mesi del priorato lo aveva infatti mandato in esilio a Sarzana. Chissà se aveva già ideato l’incontro con il padre di Guido, nel cerchio degli eretici, che lo interroga accoratamente sulla sorte del figlio:

e poi che ’l sospecciar fu tutto spento,
piangendo disse: “Se per questo cieco
carcere vai per altezza d’ingegno,
mio figlio ov’è? e perché non è teco?”.

(Inferno, X, 58-60)

Il rapporto tra i due si era già deteriorato. Guido, ammalatosi di malaria nell’esilio, sarebbe morto a Firenze il 29 agosto 1300. Doveva già essere accaduto quando e se Dante passò da Sarzana. Chissà se un moto di tristezza gli punse il cuore per come si era comportato verso “il primo amico”.

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