Dante, l'esilio di un Poeta

Dante, l'esilio di un Poeta

Per il VII centenario dalla morte del Sommo Poeta, la Società Dante Alighieri ha prodotto il film documentario “Dante: l'esilio di un poeta”, diretto da Fabrizio Bancale, un itinerario per immagini attraverso i luoghi “toccati” da Dante dopo la partenza da Firenze e fino alla sua morte.
L’opera permette di compiere un “* viaggio reale e visionario che vuole provare a stimolare nuove prospettive, suggestioni, incantamenti*”, secondo le parole del regista, e restituisce un Dante meno accademico, più umano e contemporaneo.
“Dante: l'esilio di un poeta” è stato proiettato in diverse occasioni, accolto favorevolmente da pubblico e critica; è stato anche inserito nel programma ufficiale dell’84° Congresso Internazionale della Società Dante Alighieri (Rosario, 21-24 giugno 2023).


Guarda il film:


Versione con sottotitoli in spagnolo:

Per concordare eventi di proiezione o richiedere informazioni: cultura@dante.global


Schivo di carattere, poliedrico, ironico e tagliente, Dante Alighieri fu anche un uomo appartato, silenzioso e pensoso. Visionario, mistico, profetico, sovente immerso nelle sue riflessioni cosmologiche, il Poeta ha lasciato un’impronta e un’eco vitali che possiamo ancora rintracciare visitando i luoghi dove lui stesso ha vissuto o è passato più di sette secoli fa.
Il percorso segue i passi del ghibellin fuggiasco nella sua quasi ventennale fuga da Firenze, lungo popolosi capoluoghi di provincia e piccoli borghi medievali quasi abbandonati, castelli e monasteri, boschi verdeggianti, cascate e sentieri impervi, e svela anche alcuni angoli nascosti del Bel Paese dantesco, quello dove “il Sì suona”.
Animano questi luoghi personaggi in bilico tra fantasia e realtà: un anziano clochard (Gigi Savoia), una bizzarra viaggiatrice con la passione del disegno (Paola Tortora), una coppia di musicanti di strada (Canio Loguercio e Giovanna Famulari) e un inquietante monaco spagnolo (Alfonso Desentre). Fanno parte della troupe e degli interpreti anche Penelope Zaccarini e Mario Di Fonzo, con il regista.
Per circa 70 minuti si alternano inoltre testimonianze, aneddoti e leggende sull’esilio dantesco che rendono omaggio al Poeta volando sulle ali dell’immaginazione, del mistero e della poesia, attraverso i secoli e attraverso la storia d’Italia.
Il viaggio comincia nelle terre della Toscana e della Romagna: dalle valli della Garfagnana, alle rive dell’Arno, dove Dante consumò i primi turbolenti anni del suo esilio, tra battaglie, rabbia, illusioni e profonde delusioni. Prosegue nella Lunigiana, dove l’Alighieri fu accolto dalla nobile famiglia dei Malaspina per conoscere un breve momento di quiete che gli consentì di ritornare a dedicarsi alla poesia. Raggiunge il Casentino dove, tra i feudi dei conti Guidi, Dante concluse le prime due cantiche della Divina Commedia, l’Inferno e il Purgatorio. Ma il suo spirito inquieto lo porterà a spostarsi ancora, prima a Verona, alla corte di Cangrande della Scala, al quale il poeta dedicherà l’ultima cantica della sua Commedia; e infine a Ravenna. Qui Dante terminò la sua esistenza terrena, e sulla sua tomba si conclude anche il viaggio.
FABRIZIO BANCALE è autore e regista di spettacoli teatrali, trasmissioni televisive, documentari e cortometraggi. Tra i suoi ultimi lavori, "Samosely – i residenti illegali di Chernobyl" (2017, miglior documentario al Social World Film Festival e miglior film al Premio Fausto Rossano) e "Radici - l'oro nero della Calabria" (2019).

Produzione : Società Dante Alighieri e Stellarfilm
Regia: Fabrizio Bancale
Sceneggiatura: Fabrizio Bancale e Germano Rubbi
Fotografia: Francesco Masi
Montaggio: Giovanni Marolla
Musiche : Pericle Odierna