Giuliana Poli intervista Federica Gentile

Ma tu perché ritorni a tanta noia
perché non sali il dilettoso monte
ch’è principio e cagion di tutta gioia?

(Canto I dell'Inferno, versi 76-78)

…Dal primo giorno ch’i vidi il suo viso
In questa vita, infino a questa vista
Non m’è il seguire al mio cantar preciso
ma or convien che il mio sentir desista
Più dietro a sua bellezza, poetando
Come a l’ultimo suo ciascun artista

(Paradiso Canto XXX, versi 28-33)

I versi scelti dalla nota conduttrice radio-televisiva Federica Gentile (leggi sua intervista nel blog), in apparenza antitesi, rappresentano in realtà, l’inizio e la fine di un percorso. Quando si parte si va verso l’ignoto, la mente razionale tende a bloccare, ma la spinta interiore sorretta dalla fede verso la conoscenza, permette di affrontare la salita verso il monte, da sempre metafora del superamento di prove. Ma come afferma Federica Gentile: “Quando si pensa che il cammino possa non finire mai, arriva la necessità di confrontarsi con la finitezza del mondo fisico, con i confini che prima o poi tornano a farsi sentire”.

Dante al XXX Canto del Paradiso non riesce a descrivere la bellezza di Beatrice. Il punto di arrivo quindi è affidato ad aspetti sensoriali. Si parte dalla terra buia e difficile, si sale attraverso la pietra, poi si entra “in una nuvola”.

I due versi scelti dalla famosa conduttrice radiofonica e televisiva, danno l’immagine di una scala, di un’alfa e di un omega che da sempre rappresenta l’eccellenza della verticalità e anche una via di comunicazione binaria tra i diversi livelli. Essa è il simbolo degli scambi e del continuo andirivieni fra cielo e terra: “…di color d’oro in che raggio traluce
vid’io uno scaleo eretto in suso
tanto, che nol seguiva la mia luce
Vidi anche per li gradi scender giuso
tali splendor, ch’io pensai che ogni lume
che par nel ciel quindi fosse diffuso

Dante (Paradiso, XXi, 28-34).

La scala rappresenta i gradi di una perfezione interiore personale. Ad ogni successo spirituale, si sarà fatto un pezzetto di strada. Quando si và verso il nuovo e l’ignoto avviene sempre un affidamento animico, poiché il nostro profondo sa che per avanzare occorre piantare in terra gli assi che ci ricollegano al cielo. Il passaggio tra i due mondi si compie attraverso una successione di stadi spirituali di cui gli scalini rappresentano tappe interiori. Ad ogni gradino raggiunto appare un senso del limite, che non è reale, poiché all’improvviso si aprirà sempre un nuovo spiraglio, fino che, come in Dante alla fine del percorso, si arriverà verso l’infinito, entro quel mondo in cui avviene la perdita di qualunque forma. Si giungerà, allo stato di grazia. In fondo, qualsiasi evento e apertura che accade nella nostra vita, non è mai a caso. C’è sempre dietro un atto “naturale”, e la natura non apre a tutti indistintamente, la porta del “santuario”. Beatrice, come afferma la Gentile è una donna “centrata”, comunica con il silenzio e soprattutto è “faro e luce”. La “scienza” misteriosa e invisibile che accompagna la nostra vita ha bisogno di equità, di esattezza, di perspicacia nell’osservazione dei fatti, d’uno spirito sano, logico e ponderato, del pensare solo con la propria testa e le proprie idee e non con quelle degli altri, ma soprattutto necessità di un cuore ardente. Solo il cuore ci permetterà di superare i tanti dubbi che ci assalgono, le paure, poiché è l’unica fonte di verità. Con l’esercizio costante delle proprie facoltà di osservazioni e centratura con se stessi non scevra da tentazioni, si arriverà al “sapere”. Le luci di una lunga esperienza interiore porterà al “potere” che non è quello materiale che comunemente si pensa ma è volontà incrollabile … Audaci e risoluti, la certezza e la fiducia nate da una solida fede permetterà di “osare”… Infine, quando il successo avrà consacrato tanti anni di lavoro costante, quando i desideri saranno esauditi, arriverà l’agognato “tacere”: la comunicazione senza parole di Beatrice. La scala parte sempre dal terreno. Per nutrire l’Intelletto divino dantesco con la comprensione delle cause, non si può fare a meno di sondare le profondità della materia… Solo attraverso la terra e la pietra e il viaggio, alla fine si morirà a se stessi, spogliandosi della personalità terrena, per accogliere dentro di Sé le divinità della propria casa archetipica. Esse ci aspettano nei vari pioli della scala durante la salita, per poi compiere infine, un’opera d’identificazione. Nel Libro dei Morti egiziani è scritto: “Osiride è ieri, Ra è oggi”.

L’affidamento è un atto di amore. Mi piace definire l’amore come quella disobbedienza agli schemi che ci permette di salire. Il cuore è noto, non sopporta né catene, né confronti. L’amore non ha forma come Beatrice e come Dio è indefinibile. L’amore parte da una forma di un fiore, dopo di che non si potrà più amare solo per quell’idea astratta di quel bello, poiché l’immagine del fiore amato non permetterà più di guardare, né di comprendere, la bellezza di un altro fiore. L’amore, elevandosi, perderà la materia e nel fare ciò rimarrà la sua memoria per sempre. Chi ama davvero non compara, chi vive di paragoni non cammina nel divenire dell’Universo e lungo la scala d’oro. È effetto della sua mente pietrificata, non del suo cuore. Il cuore ci espande, la mente ci congela e calpesta la libertà. Chi sceglie la via dell’affidamento di amore, raggiungerà sempre quel limite che in fondo è solo apparente poiché rappresenterà un nuovo inizio, fino quando saremo soli con l’assoluta eternità.

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Federica Gentile. Laureata in “Scienze e Tecnologie della Comunicazione” approda in Rai nel 1989 dove, per più di 25 anni, conduce programmi radiofonici - per Radio 2 - e televisivi - per Raitre, Raiuno, Rai International, Rai5. Nel 2008 è membro della Commissione di Selezione per i Big del "Festival della Canzone Italiana" di Sanremo, nel 2009 della commissione artistica di SanremoLab, nel 2012 di quella di Sanremo Social e nel 2013 è portavoce per l’Italia all’Eurovision Song Contest.
Nel 2014 entra nel gruppo Rtl 102.5 dove, dopo aver condotto – tra gli altri - “Radio Costanzo Show”, con Maurizio Costanzo e Onorevole DJ con Pierluigi Diaco. Attualmente è in onda con Viva l’Italia, con Angelo Baiguini e Daniela Collu.
E’ Direttore Artistico di Radio Zeta - la radio del gruppo Rtl 102.5 dedicata alla Generazione Zeta e alla musica italiana più giovane – ed è responsabile di Rtl 102.5 News, Rtl 102.5 Best e Rtl 102.5 Doc del Ditigal Space del gruppo.
Ospite fisso a Terza Pagina, su Rai 5, Insegna comunicazione presso Università e società pubbliche e private.

Giuliana Poli è giornalista, ricercatrice di antropologia culturale, scrittrice di Tradizione, scrittrice di monografie e testi su opere d’Arte, analista ed esperta d’iconografia ed iconologia di opere d’arte. Analisi semantica del linguaggio dell’Arte e della parola.