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Il 7 gennaio 1797 all’interno del Palazzo Municipale, nella attuale Sala del Tricolore, il Parlamento della Repubblica Cispadana scelse i tre colori del vessillo ufficiale
Reggio Emilia
E Guido da Castel, che mei si noma
Ben v'èn tre vecchi ancora in cui rampogna
l'antica età la nova, e par lor tardo
che Dio a miglior vita li ripogna:
Currado da Palazzo e 'l buon Gherardo
e Guido da Castel, che mei si noma,
francescamente, il semplice Lombardo
(Purgatorio, XVI, 121-126)
Nonostante non sia citata Reggio Emilia nella Commedia, quando Dante nella III Cornice del Purgatorio incontra Marco Lombardo, questi cita il gentiluomo reggiano Guido da Castello quale esempio di antica virtù lombarda, che Dante menziona con ammirazione anche nel Convivio (IV, XVI).
Dall'Orlando innamorato al Furioso
Il conte di Scandiano, nato nel 1441, ha amministrato Reggio Emilia per quasi 30 anni fino alla sua morte. Nel 1483 ha pubblicato il suo Orlando innamorato, poema cavalleresco che rievoca le vicende del protagonista della Chanson de Roland.
La città ha dato anche i natali a un altro autore di un Orlando, il Furioso di Ludovico Ariosto, di cui conserva la casa natale.
Ludovico Ariosto nacque a Reggio Emilia nel 1474 e trascorse lunghi periodi in località San Maurizio, sulla via Emilia, a tre km dalla città in direzione di Modena, nella bella residenza ancora oggi conservata, detta il Mauriziano o casino dell'Ariosto.
Lo stesso Ariosto scrisse:
Il tuo Mauricïan sempre vagheggio,
la bella stanza, il Rodano vicino,
da le Naiade amato ombroso seggio,
il lucido vivaio onde il giardino
si cinge intorno, il fresco rio che corre,
rigando l’erbe, ove poi fa il molino…
(Satira IV, 118-123)